*L’immagine è “Geometri Di Volo” di Tullio Crali, 1986
La fiducia è una delle qualità più determinanti nella valutazione di un leader. È un indicatore precoce del successo percepito da parte di colleghi, collaboratori e superiori. Tuttavia, costruirla – o ricostruirla dopo averla persa – non è semplice. Zenger e Folkman hanno analizzato i dati di 87.000 valutazioni a 360 gradi per comprendere meglio le dinamiche della fiducia nei leader. Dall’analisi è emerso che la fiducia si fonda su tre elementi chiave: relazioni positive, buon giudizio/competenza e coerenza.
Relazioni positive: il cuore della fiducia
Il primo elemento cruciale è la capacità di costruire relazioni positive. Le persone si fidano di chi dimostra interesse autentico, mantiene contatti regolari, bilancia i risultati con l’attenzione alle persone, favorisce la collaborazione e affronta i conflitti in modo costruttivo. Fondamentale è anche offrire feedback onesti in modo utile.
Dai dati emerge che le relazioni pesano più di tutti gli altri elementi sulla percezione di fiducia. Quando un leader è competente e coerente, ma incapace di creare relazioni autentiche, la fiducia crolla di 33 punti percentuali. Questo suggerisce che la connessione umana viene percepita come prerequisito essenziale per la fiducia.
Buon giudizio e competenza: l’autorevolezza del leader
Il secondo pilastro è il giudizio esperto. Un leader ispira fiducia quando dimostra di conoscere a fondo il proprio ambito, prende decisioni con saggezza, offre contributi rilevanti, anticipa i problemi e risponde prontamente alle criticità. Le persone cercano spontaneamente il parere di chi ritengono preparato e autorevole.
Sebbene non basti da solo, un buon livello di competenza è una componente irrinunciabile della fiducia. È la base su cui poggia la credibilità del leader.
Coerenza: fare ciò che si dice
Il terzo elemento è la coerenza tra parole e azioni. I leader coerenti sono visti come modelli: mantengono gli impegni, onorano le promesse, e danno l’esempio con i comportamenti, non solo con le parole. Quando un leader “predica bene ma razzola male”, la fiducia si erode rapidamente.
Tuttavia, secondo l’analisi degli autori, la coerenza – pur importante – ha un impatto meno devastante della mancanza di relazione. È come se le persone fossero disposte a perdonare qualche incoerenza, a patto che esista una base solida di relazione e rispetto.
Tutti e tre gli elementi sono necessari
I leader devono essere sopra la media in tutti e tre gli elementi per costruire fiducia. I ricercatori hanno scoperto che quando un leader supera il 60° percentile in ciascuna delle tre dimensioni, la sua valutazione complessiva in termini di fiducia raggiunge l’80° percentile.
Questa soglia non è irraggiungibile: basta essere “un po’ sopra la media” per generare un impatto significativo. Ma allo stesso modo, essere “un po’ sotto la media” può minare seriamente la fiducia. La fiducia non richiede la perfezione, ma richiede equilibrio e completezza.
Fiducia e leadership: un legame profondo
La fiducia è strettamente correlata alla percezione di efficacia di un leader. I collaboratori diretti e i pari tendono a valutare la leadership in modo molto più positivo quando percepiscono alti livelli di fiducia. I dati mostrano che questa correlazione è statisticamente significativa, anche se meno marcata nel caso dei manager e delle metriche di engagement.
Il motivo è semplice: la fiducia è l’infrastruttura invisibile che sostiene le relazioni quotidiane nei team. Quando c’è fiducia, aumenta la disponibilità a esporsi, a dare feedback, a collaborare. In sua assenza, anche le migliori competenze o le intenzioni più nobili rischiano di essere fraintese o ignorate.
Come migliorare la propria affidabilità
Zenger e Folkman sottolineano che i leader tendono a eccellere negli ambiti per cui nutrono una preferenza personale. Un leader orientato ai risultati, ad esempio, può eccellere nel giudizio, ma trascurare le relazioni. L’invito è quindi a identificare l’elemento che si presidia con meno sicurezza e lavorare per migliorarlo.
Per essere un leader davvero affidabile, è necessario uno sviluppo armonico delle tre competenze. La buona notizia è che basta un impegno mirato per superare la soglia della sufficienza e rafforzare in modo tangibile la percezione di fiducia.
Conclusione: la fiducia non è un lusso, ma una competenza strategica
Costruire fiducia non è una questione di carisma, ma di comportamenti osservabili. I leader più efficaci non sono perfetti, ma sanno essere coerenti, competenti e relazionalmente presenti. Questo mix permette loro di generare un ambiente di lavoro sicuro, motivante e collaborativo.
In un mondo organizzativo sempre più incerto, la fiducia resta un ancoraggio solido e strategico. E come dimostrano i dati raccolti, è possibile coltivarla con metodo.
Leggi l’articolo completo di Jack Zenger e Joseph Folkman su Harvard Business Review
**La presente sintesi è stata realizzata con l’IA e rivista dai consulenti PRIMATE.
***Fino ad ora abbiamo utilizzato un linguaggio inclusivo inserendo i corrispettivi femminili dei termini e usando la vocale schwa (ə) quando possibile; purtroppo diversi lettori ci hanno segnalato che queste soluzioni rendevano poco scorrevoli gli articoli, pertanto abbiamo scelto di ripristinare le frasi al maschile solo per facilitare la lettura.