PERCHÉ PRIMATE?

Queste sono le domande che ci siamo posti nel 2017, quando siamo nati. Vi sembrano ancora attuali?

Le organizzazioni di oggi hanno strutture nate in un altro tempo.

Un mondo nuovo può fare a meno di una forma nuova?

Pensare, decidere, agire sono parti di un unico flusso

Cosa ci guadagniamo a separarle?

Facciamo continuamente piani che non riusciamo a rispettare.

Dedichiamo le stesse energie al futuro che nel frattempo si realizza?

Le aziende premiano l’assenza dell’errore, a costo di imbrigliare la sperimentazione.

È così che si preparano al futuro?

Le platform rivoluzionano le modalità di incontro tra chi produce, chi consuma e chi sviluppa.

Le aziende possono continuare a ignorarle?

Le platform hanno integrato gli stakeholder nella catena del valore.

Vogliamo portare questa logica in azienda?

Le platform funzionano sulla trasparenza, l’interazione, la collaborazione e lo sharing.

Niente da imparare?

In architettura, le strutture facilitano o impediscono la vita e le attività.

E nell’organizzazione?

Il potere è tipicamente concentrato al Vertice.

E’ questa la scelta migliore per rispondere alle esigenze dei clienti?

Nelle nostre organizzazioni pochi dicono ai tanti cosa fare.

Davvero ci stupiamo se motivazione e engagement sono bassi?

Quello che otteniamo è sempre troppo poco rispetto a quello che serve.

Come facciamo non è parte del problema?

Da anni scegliamo le persone basandoci sulle competenze.

È ancora sufficiente?

Il lavoro, in un mondo che cambia, chiede continuamente di apprendere.

La valutazione delle prestazioni serve a questo?

Assessment su competenze e motivazione…

Basta per cogliere la pienezza della persona?

A cosa serve lo sviluppo del talento di pochi

se gli altri non usano la loro bravura?

Nelle aziende si scrivono troppe mail e c’è poca comunicazione.

Possibile che non ci sia una soluzione?

Le riunioni sono spesso una perdita di tempo.

Perché continuiamo a farle nello stesso modo?

I programmi di leadership sono sempre destinati ai capi.

Ha ancora senso una leadership non diffusa?

Creiamo situazioni organizzative in cui nessuno di noi si vorrebbe trovare.

Non è ora di dare fiducia al nostro desiderio di benessere?

“Che cosa voglio dare agli altri, alla comunità, al mondo?”

Se fosse questo il senso di ciò che facciamo?

La vocazione non è considerata cruciale dalle aziende.

Nulla a che fare con la redditività?

Passioni, sentimenti, intuizioni.

Cosa accadrebbe se fossero al servizio del business?

Esistono correnti di bisogni e urgenze che non sanno di essere una community.

Come intercettarle?

IL BATTITO AL CUORE DEL BUSINESS. CHI SIAMO E IN COSA CREDIAMO

Quando abbiamo fondato PRIMATE, nel 2017,  purpose, leadership diffusa, evoluzione, teal organisation, sense and respond, sicurezza psicologica, self management… non erano parole in circolo. Non si usava neanche command&control. Si parlava moltissimo di mission e vision, di leadership in tutte le versioni (ma solo quella dei capi), delega/controllo, di cambiamento (ma si continuavano a fare le riunioni nello stesso modo). Si parlava di welfare, stress… ma la parola “paura” non aveva cittadinanza nelle aziende

Noi, i futuri co-founder di Primate Srl – Società Benefit e B Corp™, non eravamo contenti. 

Eravamo considerate “persone di successo” – espressione a dir poco ossessiva, usata tanto ora come allora. Ma non eravamo contenti. Osservavamo da tempo con crescente frustrazione che i progetti cosiddetti “di successo” avevano un impatto molto basso sulla trasformazione delle organizzazioni. Contribuire alla trasformazione delle persone e delle organizzazioni era ed è la nostra vocazione. Perché continuare a lavorare sempre sulle stesse cose, se i risultati erano così modesti? Delega, ascolto, feedback, la leadership dei capi che non bastava mai. Cosa stavamo sbagliando? Stavamo forse guardando dalla parte sbagliata?

Infatti. Il mondo era già oltre. E noi non eravamo al passo. Abbiamo deciso di ricominciare. Siamo ripartiti dalle domande che più autenticamente risuonavano in noi e che, insieme ad altre nate dopo, continuano a guidarci nella ricerca di nuove strade. Cinque anni fa, abbiamo scelto evoluzione come parola identitaria e l’abbiamo declinata nel nostro purpose. Siamo nati come Evolutionary Purpose Company e come società benefit (una delle prime in Italia nel nostro campo).

E poi cosa abbiamo fatto? Abbiamo smesso di fare una serie di attività “di successo”, ne abbiamo trasformate radicalmente altre (il coaching, la valutazione del potenziale, il team building, i progetti sull’organizzazione…)  e, soprattutto, abbiamo iniziato a fare cose per la prima volta.

Fin dall’inizio abbiamo avuto la fortuna di avere Persone e Aziende che ci hanno dato fiducia e la possibilità di esplorare e sperimentare insieme a loro. Abbiamo iniziato a disegnare insieme percorsi evolutivi sul campo, coinvolgendo l’intera organizzazione e trasformando completamente le regole di ingaggio. E continuiamo a farlo. Coinvolgendo migliaia di persone (6.800, 8.000, 1.400 in Italia e in altri Paesi…). Potete ascoltare alcuni di questi progetti direttamente dalla voce dei protagonisti nei Podcast PRIMATE.

In questi anni abbiamo curato tanto la nostra evoluzione quanto quella dei nostri Clienti. 
Sì, ci stiamo trasformando insieme. 

Oggi le parole dalle quali siamo partiti sono diventate di moda. Siamo orgogliosi di condividere che queste parole abbiano sfidato il nostro pensiero, le nostre prassi e fatto battere i nostri cuori ogni giorno, in questi anni di PRIMATE.

Accendiamo il coraggio che scalda la paura, sperimentiamo con persone e team. Facciamo interventi evolutivi, anche con migliaia di persone. Mettiamo in circolo discipline e strumenti nuovi per impastare lavoro e senso.

Giorno dopo giorno. Persone, aziende e comunità possono accordare il loro respiro e il loro battito. Per far pulsare il cuore del business.

Siamo una Società Benefit e una B Corporation Certificata®

Siamo nati come Società Benefit e, già dalla nostra fondazione, abbiamo perseguito la certificazione B Corp™, profondamente collegata al nostro PURPOSE.

In una fase di mutazione epocale, PRIMATE nasce con il proposito di contribuire al salto evolutivo delle persone, delle organizzazioni e delle comunità, liberando energie positive, innovando modelli e prassi, e co-creando spazi in cui il senso di ciò che si fa quotidianamente concorra allo sviluppo di se stessi, del business e delle comunità entro le quali si vive e lavora.

Questa è l’impronta che vogliamo lasciare nel mondo. 

PRIMATE partecipa all’iniziativa di responsabilità aziendale dell’ONU (United Nation Global Compact) ed è membro fondatore del Global Compact Network Italia (GCNI).

AMY EDMONDSON AL LEADERSHIP FORUM 2024 (MILANO)

Amy Edmondson con Marina Capizzi e Tiziano Capelli, co-founder di PRIMATE e autori delle prefazioni di “Il Giusto Errore” (Egea) e “Organizzazioni Senza Paura” (Franco Angeli)

La casa editrice FrancoAngeli ha incaricato Marina Capizzi di porre alcune domande a Henry Mintzberg, il più grande studioso di organizzazioni e autore di “Capire le organizzazioni … alla buon’ora”

MARINA CAPIZZI INTERVISTA HENRY MINTZBERG

La casa editrice FrancoAngeli ha incaricato Marina Capizzi di porre alcune domande a Henry Mintzberg, il più grande studioso di organizzazioni e autore di “Capire le organizzazioni … alla buon’ora”

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SULLA SICUREZZA PSICOLOGICA

 

L’iniziativa PRIMATE dedicata a chi vuole acquisire strumenti e competenze specialistiche sulla Sicurezza Psicologica.

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LA SICUREZZA PSICOLOGICA PER L’ECCELLENZA DELLE PERFORMANCE DI TEAM E IL BENESSERE

AMY EDMONDSON PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DEL SUO LIBRO

La discriminante delle performance di team.
Da oggi si può misurare!

The Fearless Organization Scan è uno strumento sviluppato in collaborazione con Amy Edmondson per misurare il livello di Sicurezza Psicologica che le persone percepiscono all’interno del proprio Team. Insieme hanno creato un network internazionale: PRIMATE è il partner italiano.


L’edizione italiana di ORGANIZZAZIONI SENZA PAURA di Amy C. Edmondson (Harvard Business School) è curata da Tiziano Capelli, co-founder PRIMATE.

Un altro passo nell’evoluzione delle aziende. Possiamo finalmente affrontare con logica manageriale uno dei temi tabù delle organizzazioni: la paura, che prolifera dove c’è una bassa sicurezza psicologica, con danni rilevanti sulla salute delle persone e del business. Aumentare la psychological safety libera ingenti risorse che migliorano enormemente le prestazioni.

La prefazione all’edizione italiana è scritta da Marina Capizzi, co-founder PRIMATE, e Carlo Giardinetti, MBA.

NON MORIRE DI RIUNIONI: OLTRE LE PRASSI QUOTIDIANE

Un metodo efficace per organizzare Smart Meeting che fanno bene alle persone e al business.

Ti piacerebbe fare solo riunioni utili, con un obiettivo chiaro da portare a casa nel tempo definito? Ti piacerebbe uscire dal meeting con più energia di quando sei entrato? Lo sappiamo, riuscirci non è una passeggiata. MA SI PUÒ!

In questo volume ti presentiamo “TheMeetingCircle”, un metodo per organizzare riunioni davvero proficue; un modello frutto delle più moderne evoluzioni organizzative internazionali e del contributo delle neuroscienze. Nel libro troverai un kit che ti aiuterà a progettare in modo divertente le riunioni, trasformandole in smart meeting, attraverso alcuni passaggi: finalizzazione, focalizzazione e flow – cioè ottenere il massimo con il minimo sforzo.

Marina Capizzi Tiziano Capelli – Co-founder PRIMATE

ARTICOLI E INTERVISTE

SENSE & RESPOND: RENDERE AGILI GLI APPROCCI E LE METODOLOGIE DI LAVORO

PER GUADAGNARE  VELOCITÀ E CONNESSIONE

Chi ha la responsabilità di guidare le organizzazioni ha anche quella di cercare la nuova strada.

 

Sense & Respond – percepire e rispondere – è una sintesi semplice, ma rivoluzionaria.

Perché svela, con l’esempio di casi aziendali, che il modo di pensare e operare di molte organizzazioni è figlio dell’era industriale. Che è finita.

Niente è più come prima, anche se non sembra. Siamo nell’era digitale: un’epocale discontinuità culturale prima ancora che tecnologica.

I VIDEO

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L’ARTICOLO DI QUESTA SETTIMANA:
Neurodiversità e inclusione nel mondo del lavoro

È urgente un nuovo approccio di appartenenza al lavoro. Le iniziative EDI spesso mancano di un adeguato sostegno organizzativo, di finanziamenti o di coinvolgimento da parte dei dirigenti. Qualsiasi iniziativa sostenuta dalla paura invece che da un’intenzione genuina è destinata a fallire. I valori fondamentali dell’EDI si sono probabilmente persi negli ambienti aziendali, sepolti dalla burocrazia: è ora di pensare in modo diverso.

*Immagine generata con IA