Cosa ci dice di importante questo libro

Gli effetti che l’IA avrà sulle nostre società sono i più difficili da prevedere. L’impatto sociale dell’IA dipende non solo dalla natura della tecnologia, ma anche da come le persone la utilizzano e da come questo influenza il modo in cui ci trattiamo a vicenda. Nel XV secolo, l’invenzione della stampa fece irruzione con fragore, inaugurando un’epoca di diffusione capillare delle idee. Negli ultimi trent’anni, l’avvento di Internet ha reso reperibile una parte enorme del sapere umano, offrendo a chiunque la possibilità di orientarsi tra un universo di mezze verità, commenti carichi di astio e meme incomprensibili. Un tempo, in quell’epoca più lineare, la conoscenza si ampliava grazie alla lettura, all’ascolto, all’osservazione, e veniva condivisa attraverso la parola, la scrittura o la digitazione. Allora erano solo gli esseri umani a custodire ogni frammento del sapere. Eppure, sorprendentemente, quel mondo sta svanendo proprio ora, sotto i nostri occhi.

Ci stiamo inoltrando in un futuro in cui i sistemi di intelligenza artificiale non si limitano a custodire la memoria collettiva dell’umanità, ma la analizzano, producendo nuove idee, teorie e creazioni — competenze che, fino a poco tempo fa, appartenevano unicamente agli esseri umani. Questa rivoluzione tecnologica potrebbe non rappresentare solo un salto di quantità, ma anche di qualità. L’IA sta avanzando a una velocità vertiginosa, suscitando al tempo stesso timore ed entusiasmo.

Christopher Summerfield è una figura di spicco nel campo delle neuroscienze cognitive e dell’intelligenza artificiale. Attualmente ricopre la carica di professore di Neuroscienze Cognitive presso l’Università di Oxford, dove dirige il Human Information Processing (HIP) Lab, un laboratorio che studia i meccanismi decisionali umani da prospettive comportamentali, computazionali e neurali.

Citazioni

  • “Coloro che hanno conoscenza non fanno predizioni. Coloro che fanno predizioni non hanno conoscenza”.
  • “Molti utenti che interagiscono con i chatbot non capiscono di stare parlando con un’IA. L’avvento dell’IA multimodale, in cui le espressioni facciali e la voce possono essere combinate senza soluzione di continuità per creare un flusso video plausibile, sta già inaugurando i prossimi passi della cosiddetta compagnia digitale”.
  • “Che ruolo avranno ancora gli esseri umani in un mondo in cui i sistemi di IA generano e condividono la maggior parte della conoscenza per nostro conto?”.
  • “Cosa accade se grandi volumi di contenuti generati dall’IA – notizie, commenti, narrativa e immagini – arrivano a dominare l’infosfera?”.
  • “È mai accettabile che un LLM imiti deliberatamente una persona identificata per nome?”.
  • “In futuro, le persone vorranno sistemi di IA capaci di agire nel mondo reale”.
  • “A differenza degli esseri umani, gli LLM attuali non sono direttamente dotati di uno scopo. Ci appaiono piuttosto passivi e inerti”.
  • “Nel corso della storia, molti pensatori e scrittori hanno riflettuto sull’idea di un testo universale, un gigantesco documento o una biblioteca in cui sia trascritto tutto ciò che le persone potrebbero mai dire”.
  • “Perfino per noi esseri umani, l’abilità di ragionare in domini specializzati non nasce dall’oggi al domani. È piuttosto il risultato di anni di duro lavoro, di solito sotto la guida di mentori esperti”.

 

Struttura e contenuti del libro

Il libro, articolato in 43 capitoli (escluse introduzione e postfazione), è suddiviso in sei parti che vanno dalle origini e dal funzionamento dei modelli linguistici, alla loro capacità di pensare, parlare e agire, fino alle prospettive future più controverse:

  • Come siamo arrivati a questo punto?
  • Che cos’è un modello linguistico?
  • I modelli linguistici pensano?
  • Cosa dovrebbe dire un modello linguistico?
  • Cosa potrebbe fare un modello linguistico?
  • Siamo tutti condannati?

Summerfield riesce a rendere accessibili concetti complessi, intrecciando spiegazioni rigorose con aneddoti vividi e familiari. Dalle distinzioni tra Cartesio e Locke, al confronto tra modelli matematici e linguistici della mente, fino a episodi leggeri come un menu di famiglia generato dall’IA, ogni passaggio diventa un gradino verso il cuore del libro: i modelli linguistici alla base di gran parte della ricerca contemporanea sull’IA. Come i pensatori più coinvolgenti, l’autore guida il lettore in un viaggio lungo ma suddiviso in tappe brevi e godibili, lasciando strumenti concreti e nuove domande con cui osservare il futuro dell’IA.

 

Istruzioni per la lettura

These Strange New Minds è un libro rivolto sia a esperti o appassionati di Tech e IA, sia a un pubblico più ampio: ogni argomentazione è ben introdotta con informazioni utili a comprendere il contesto, e le informazioni fornite sono molto ben dettagliate ed esaustive. Si tratta di un’opera essenziale per chi, in azienda o in consulenza, voglia prendere decisioni informate sull’adozione, la governance o l’uso dell’IA generativa. In questo libro Christopher Summerfield ricostruisce con chiarezza l’evoluzione storica dell’IA offrendo un’analisi chiara, acuta e profondamente umana dei confini tra l’intelligenza umana e quella artificiale — mostrando ciò che questi limiti possono insegnarci sulla nostra stessa mente. È una lettura imprescindibile per chi desidera capire non solo la direzione che sta prendendo l’IA, ma anche ciò che essa ci rimanda su chi siamo.

L’autore sottolinea come l’IA, già oggi, sia utilizzata sia per creare valore sia per arrecare danni, con un forte aumento, nell’ultimo anno, di frodi finanziarie e abusi di immagini intime. Per orientarne lo sviluppo verso il bene comune, invoca un coordinamento stretto tra ricercatori, sviluppatori e autorità regolatorie, insieme a programmi di ricerca capaci di prevenire rischi emergenti. Le priorità includono la riduzione di bias e contenuti tossici, il contrasto a usi pericolosi come la creazione di armi biologiche o attacchi informatici, e la protezione delle persone più vulnerabili — dai bambini a chi affronta fragilità mentali — soprattutto quando interagiscono con sistemi di IA per ottenere consigli personali o di salute. Tuttavia, ricorda che la cognizione dei LLM non è — e probabilmente non sarà mai — paragonabile alla nostra. Pur eccellendo nel ragionamento su problemi formali di logica, matematica e programmazione, mancano di motivazioni, capacità di pianificazione e, soprattutto, di esperienze viscerali ed emotive: non hanno un corpo, non hanno amici, non provano fame, solitudine o frustrazione. Sono, in un certo senso, menti — nuove e strane — profondamente diverse da qualsiasi cosa l’umanità abbia mai conosciuto.