Cosa ci dice di importante questo libro

Qual è la situazione di maggiore pressione che tu abbia mai vissuto? Come hai reagito? Cosa ti ha aiutato? Cosa non ha funzionato?
Negli ultimi cinque anni, l’autore Dane Jensen ha posto queste domande a migliaia di top performer, dagli atleti olimpici e Navy SEAL a dirigenti, politici e genitori. Da queste conversazioni è emerso che anche se le esperienze di pressione sono uniche per ognuno di noi, la pressione segue schemi e si sviluppa in modi prevedibili. Se possiamo riconoscere questi schemi, possiamo migliorare la nostra capacità di evitare le trappole biologiche che possono sabotarci e utilizzare l’energia che accompagna la pressione per prosperare.
The Power of Pressure combina le intuizioni raccolte dal lavoro di Jensen con le più recenti ricerche psicologia, biologia e neuroscienze per aiutarci a gestire i momenti che contano e a mantenere energia e motivazione sotto le pressioni della vita quotidiana.
Amy Edmondson, Novartis Professor of Leadership presso la Harvard Business School, dopo aver letto il libro lo descrive così: “Immagina cosa potresti ottenere se riuscissi a disinnescare le tue pressioni più grandi e poi a trasformarne l’energia in azione. Jensen lo mostra in questo libro, in cui troverai nuovi consigli sia per gestire la tua prossima crisi, sia per sostenere la tua performance nel lungo periodo”.
Dane Jensen è CEO di Third Factor e aiuta leader, atleti e coach a essere più efficaci, creativi e resilienti sotto pressione. Il suo lavoro ha toccato ventitré paesi in cinque diversi continenti.

 

Citazioni

  • La pressione è la necessità di agire di fronte a circostanze importanti e incerte”.
  • Nei momenti di massima pressione, dobbiamo concentrare la nostra attenzione esclusivamente su ciò che possiamo controllare”.
  • Gestire la pressione significa rendersi conto che non siamo i nostri pensieri, non siamo le nostre emozioni e non siamo il nostro corpo. Questi sono strumenti di azione nel mondo, ma non definiscono chi siamo o cosa siamo capaci di fare”.
  • Se vogliamo fare cose che non abbiamo mai fatto prima, saremo sotto pressione […] e la pressione è una forma di energia”.
  • Quando affrontiamo la pressione nel lungo periodo, il significato è un alleato vitale”.
  • Connettersi con l’auto-efficacia è ciò che trasforma l’incertezza da minaccia a sfida e controllo”.
  • Ciò che distingue la pressione da stati come stress, paura o dolore è la necessità di fare qualcosa […] se qualcosa non ha importanza per te, non genererà pressione”.
  • Gran parte dell’eccessiva importanza che attribuiamo alle situazioni deriva dal modo in cui desideriamo essere visti dagli altri. Spesso sono proprio queste percezioni a generarci più pressione”.

 

Struttura e contenuti del libro

Al centro della teoria dell’autore c’è l’Equazione della Pressione: Pressione = Importanza × Incertezza × Volume, una lente pratica per capire perché alcune situazioni generano risposte psicologiche e fisiologiche intense. L’importanza riguarda quanto un risultato conta per noi: se non ha valore, non genera pressione. L’incertezza amplifica la tensione perché il cervello vive l’imprevedibilità come una forma di dolore. Infine, il volume è la condizione tipica del nostro tempo — un accumulo di cose importanti e incerte che competono per tempo e attenzione, creando la sensazione di non avere spazio né respiro.

The Power of Pressure è strutturato in tre parti:

  1. Capire la pressione, che definisce cos’è la pressione, spiega la risposta del corpo e introduce un modello per sviluppare consapevolezza su ciò che ci accade quando siamo sotto pressione.
  2. Sfruttare la pressione, che offre strategie concrete per imparare a gestire la pressione di lungo periodo e per i momenti di pressione acuta.
  3. Mettere tutto insieme, che si concentra sull’applicazione di questi principi nella vita e nel lavoro quotidiano.

Il libro spiega come la pressione attivi il sistema nervoso autonomo e produca reali cambiamenti fisiologici. La pressione non è un nemico da eliminare, ma un segnale da interpretare: è la capacità di usare l’attivazione del corpo come risorsa, non come ostacolo — riconoscendo quando chiede calma e quando chiede azione. La pressione è diversa da stress o paura perché richiede azione. Quando aumentano posta in gioco e incertezza, il corpo entra in uno stato di attivazione per prepararci a rispondere. Jensen distingue tra momenti di massima pressione (brevi e intensi) e pressione di lunga durata (periodi estesi segnati da responsabilità, volume e incertezza).
In entrambi i casi, diventare ambidestri nella pressione è centrale: la capacità di tenere insieme in modo complementare le esigenze del presente e quelle del futuro, restando connessi al significato nel tempo e agendo in modo semplice e rapido quando l’intensità aumenta. Significa saper organizzare pensieri, attività e risposte in base a bisogni che spesso si contraddicono, senza farsi travolgere ma trasformando la pressione in direzione intenzionale. Strumenti chiave includono chiarire ciò che conta, accettare l’incertezza, concentrarsi su ciò che possiamo controllare e semplificare per mantenere l’attenzione. Quando esercitiamo controllo su ciò che è nelle nostre possibilità, la pressione data dall’incertezza inizia a diminuire. Una competenza essenziale attraversa tutto il libro: creare spazio tra stimolo e risposta. Notare ciò che proviamo, pensiamo e percepiamo fisicamente prima di reagire è la base dell’essere ambidestri nella pressione. Quando viviamo una situazione che ci genera intensa pressione possiamo perdere la percezione di scelta e diventare il nostro battito accelerato, la nostra ansia o i nostri pensieri invece che guidarli. Il libro invita i lettori a recuperare quello spazio e a guidare con intenzione anziché reattività.

 

Istruzioni per la lettura

Poiché il corpo è la base per gestire la pressione, Jensen ci incoraggia a sostenerlo intenzionalmente: dormire bene, mangiare in modo equilibrato, muoversi regolarmente e respirare in modo profondo e lento. Scegli una sola abitudine e applicala subito, non “dopo”.
Il significato ritorna continuamente. Usa il libro per riconnetterti con il motivo per cui il tuo lavoro conta e per semplificare le decisioni. Una scelta chiara può eliminare cento decisioni minori, e routine e rituali creano prevedibilità quando aumentano volume e incertezza.
Questo non è un libro da leggere passivamente: quando arrivi al punto in cui il libro parla dei momenti di massima pressione, non limitarti ad annuire, prova. Quando ti senti sopraffatto, agisci in modo semplice e diretto: fai qualcosa, anche di piccolo. Applica gli strumenti a momenti reali di pressione, non lasciarli alla teoria. Leggi con il corpo oltre che con la testa. Nota le sensazioni, sperimenta e agisci. Se lo farai, non solo capirai la pressione in modo diverso, ma la attraverserai in modo diverso.
L’obiettivo di questo libro non è eliminare la pressione, ma è imparare a incanalarla verso performance e crescita invece che reattività ed esaurimento. Il nostro corpo si attiverà nelle situazioni importanti e incerte e quell’attivazione può rivelare risorse di cui non avevamo consapevolezza.