SEGRETA > Gli errori che rendono odiosi i capi

Potresti non considerarti il capo peggiore del mondo, ma se commetti una di queste azioni, allora probabilmente lo sei. L’aggravante a questi errori è che sono così facili da evitare da non esserci scusanti. Se ti riconosci in una qualsiasi delle seguenti azioni, ti prego, smetti. Il tuo team ti ringrazierà!

  1. Convocare una riunione, o chiedere nuovi file, alle 17… peggio se di venerdì; chiedere di fare una riunione, o reclamare che un progetto sia concluso, appena un’ora prima della fine della giornata lavorativa è malefico (a meno di casi estremi e totalmente eccezionali). Pretendere che si lavori fino a tardi, oltre il proprio orario di lavoro, non farà che farti odiare. 
  2. Indire meeting per cose che potrebbero essere gestite con una chiamata o una mail; molti manager sentono la necessità di fare un meeting per ogni cosa. Ma secondo le statistiche, il 50% del personale sostiene che preferirebbe fare qualsiasi altra spiacevole cosa piuttosto che subire l’ennesima riunione. I meeting sono strumenti utili, se necessari e gestiti efficacemente, ma quando è possibile meglio sostituirli con una chiamata o una mail.
  3. Micromanagement del superfluo; un caso lampante è quello di mail, presentazioni o discorsi, in cui i manager dettano esattamente cosa scrivere, parola per parola. Questo tipo di manie di controllo è estenuante, nonché sminuente. Si presuppone che persone maggiorenni e integrate nel mondo del lavoro sappiano mettere insieme un testo. Perché trattarle come infanti?
  4. Chiedere di tenere d’occhio il telefono durante giorni di vacanza o malattia; prendersi un giorno libero con il presupposto che all’occorrenza si debba essere reperibili ne vanifica il senso. Se nemmeno quando si è in vacanza o si sta male si riesce a sfuggire dai doveri dell’ufficio, il burnout è dietro l’angolo.
  5. Pensare di essere meglio degli altri; alcuni manager pensano di essere onniscienti, convinti che tutto ciò che dicono sia oro colato. Ma a volte i veri esperti sono i subordinati. Inutile fingere. È necessario riconoscere che a volte non si hanno tutte le risposte e che è possibile rivolgersi e chiedere consiglio agli altri, accettando le buone idee anche se non sono le proprie.
  6. Esagerare su qualsiasi cosa; c’è chi appena si imbatte in un inconveniente lo trasforma in una catastrofe, creando problemi laddove non ce ne sono, finendo per esasperare i colleghi. Meglio mantenere la calma. 
  7. Generalizzare quando si vuole correggere qualcuno; “alcuni di voi arrivano spesso in ritardo”. Non è un modo corretto ed efficace di affrontare queste situazioni. Generalizzando si rischia di sminuire chi non ha commesso errori, costringendoli a sorbire una ramanzina che non spetta loro. Meglio chiamare in disparte le persone interessate e parlare in modo diretto con loro, così da essere più incisivi sugli errori da evitare. 
  8. Non definire correttamente le priorità; lavorare significa saper riconoscere le priorità. Perdere giornate intere su una minuzia, trascurando le operazioni serie, è mal sopportato dai collaboratori, soprattutto se su di loro ricade lavoro extra.
  9. Lasciarsi andare all’ira; quei capi pronti a balzare alla gola per ogni minima cosa creano un ambiente di paura e incertezza. I colleghi evitano di prendere l’iniziativa per timore di subirne le conseguenze. Errare è umano, non si può strepitare per ogni cosa. È bene ricordarsi di fare un bel respiro prima di iniziare a borbottare.
  10. Non prendere decisioni importanti; è paradossale, perché il lavoro dei manager è proprio quello di prendere decisioni. Va bene ponderare, ma senza esagerare, o non farà altro che esasperare il team in attesa.

È facile: non commettere queste azioni, se non vuoi essere uno di quei capi totalmente insopportabili.

Leggi l’articolo di Max Klein su www.emaxklein.medium.com