Newsletter > Lavorare sotto pressione: ecco cosa ci insegnano i calci di rigore

Lo psicologo Geir Jordet ha studiato i calci di rigore di tutti i principali tornei di calcio maschile degli ultimi 50 anni, ha intervistato 25 giocatori coinvolti e poi ha validato le sue ipotesi con l’osservazione di sessioni di allenamento di 15 squadre diverse. Perché? L’obiettivo della sua ricerca era capire come la pressione interna o esterna influenza le prestazioni.

Ecco cosa incide sul risultato:

  1. La pressione: come prevedibile, gioca un ruolo importantissimo: più si va avanti con i rigori, infatti, più i giocatori sbagliano.
  2. L’età: i giocatori più giovani tendono a sbagliare meno, forse per una certa ingenuità o per la mancanza di una visione più ampia, che a volte può essere d’aiuto.
  3. La fatica: i calciatori che hanno giocato di più durante la partita sbagliano più spesso
  4. Lo status: prima di ricevere un riconoscimento importante (per esempio il Pallone d’Oro), i giocatori segnano l’89% delle volte, dopo la percentuale scende a 65%. Può essere perché i giocatori premiati di solito non sono giovanissimi e giocano più minuti in partita, ma anche le aspettative legate all’aver ricevuto un riconoscimento importante hanno un peso.
  5. La situazione: i giocatori che tirano il rigore che può determinare la vittoria segnano il 92% delle volte, quelli che invece calciano per “salvare” la propria squadra dalla sconfitta hanno una percentuale di successo del 62%.

Queste scoperte ci dicono qualcosa anche sul contesto lavorativo. Sappiamo bene quanto la pressione possa influenzarci, ma anche la fatica, l’età, lo status percepito o reale e la situazione fanno la loro parte. Come possiamo quindi affrontare le situazioni di grande stress e pressione psicologica?

  • Curiamo il nostro mindset
    Facciamo pace con l’idea che questi fattori sono inevitabilmente legati a situazioni ad alto rischio. Il rovescio della medaglia è che, se viviamo situazioni di stress e pressione, significa che quello che dobbiamo fare è molto importante.
  • Rallentiamo i ritmi
    Jordet ha rilevato che i giocatori che si affrettano a tirare il rigore sbagliano più spesso rispetto a quelli che si prendono il giusto tempo. Lo stesso vale per noi.
  • Manteniamo il controllo
    I giocatori convinti che l’esito dei rigori dipenda dal caso hanno maggiore probabilità di soffrire di ansia distruttiva. Se ci convinciamo invece che il risultato dipenda dall’allenamento e dalla preparazione, avremo una percezione di controllo superiore.
  • Sfruttiamo i rituali
    La teoria del controllo compensatorio funziona: quando siamo preoccupati o stressati da qualcosa che non possiamo controllare, cerchiamo di trasferire il controllo su qualcos’altro. Per questo molti sportivi e sportive trovano beneficio nei rituali ripetitivi e in superstizioni che non influenzano davvero il risultato della partita, ma aiutano a calmarsi e concentrarsi. Possiamo trovare anche noi dei rituali che abbiano questo effetto nella nostra routine lavorativa, per esempio sistemando gli appunti in un certo modo prima di una call importante o facendo esercizio la mattina prima di metterci al lavoro; l’importante è che sia qualcosa che ci aiuti a sentirci più concentrati, rilassati e sicuri di noi.

Leggi l’articolo di Jeff Haden su inc.com