Saper rispondere efficacemente a dubbi e resistenze all’interno del team è una competenza fondamentale per chi ha un ruolo di responsabilità, soprattutto nei periodi di transizione. Ecco i principali errori commessi dai e dalle leader in queste situazioni:
- Sopprimere l’incertezza: sminuire i dubbi, offrire rassicurazioni generiche o imporre le decisioni motivandole come “dettate dall’alto”. Se non abbiamo tutte le risposte alle domande di collaboratori e collaboratrici, non fingiamo il contrario, ma rassicuriamolǝ spiegando come ci muoveremo per ottenerle.
- Ignorare le dinamiche di potere: in una squadra ci possono essere diverse dinamiche relazionali e gerarchiche che impediscono ad alcune persone di esprimere il proprio dissenso. Non confondiamo il silenzio con l’appoggio.
- Considerare solo le voci più forti: il dissenso può avere diverse forme, più o meno esplicite, non basiamo le nostre valutazioni solo sull’appoggio o sulle resistenze di chi parla apertamente.
Ecco, ora, alcuni suggerimenti per evitare questi sbagli e gestire al meglio le resistenze.
1. Stabilire delle regole di base per le conversazioni, per esempio:
- Non rispondere immediatamente e in modo impulsivo a eventuali obiezioni, ma cercare di comprendere il punto di vista dell’altrǝ attraverso, per esempio, le domande e la riformulazione delle affermazioni altrui.
- Incoraggiare il disaccordo rispettoso, utilizzando frasi come: “vorrei offrire un punto di vista diverso su questo tema”.
- Evitare affermazioni polarizzanti, che tradiscono un eccessivo livello di certezza, per esempio sostituendo “sono assolutamente sicurǝ che…” con “sono al 90% sicurǝ che…”.
- Raccogliere tutte le obiezioni senza attribuirle a una persona in particolare, in modo da mitigare l’effetto delle dinamiche di potere.
- Ricordare che è ok cambiare opinione durante una discussione, in base ai nuovi elementi che emergono.
2. Orientare il team rispetto alle possibilità di risposta. Spesso si ritiene che, di fronte alla presentazione di un’idea, esistano solo due possibili modalità di risposta: accettarla o rifiutarla. Rendiamo chiaro che esistono anche delle alternative, per esempio: rivedere una parte della proposta, stabilire un periodo di prova, allungare i tempi ecc…
3. Selezionare i contesti di discussione più adeguati. Alcune situazioni – come le discussioni online – favoriscono il prevalere dell’emotività e rendono difficile l’utilizzo di un linguaggio non polarizzante e la partecipazione di coloro che sono meno inclini ai confronti accesi. Per questo, la scelta del contesto in cui avviare la discussione è molto importante: in genere, funzionano meglio gruppi ristretti e dotati di regole chiare per la conversazione.
4. Concentrarsi sulla spiegazione. Talvolta cadiamo nella convinzione che basti spiegare approfonditamente un’idea per far sì che venga accettata. In realtà, è altrettanto importante chiarire come si è arrivatǝ a quella decisione, elencando le alternative prese in considerazione e le domande ancora aperte.
5. Sottolineare i punti di svolta. È essenziale chiarire qual è il nostro livello di apertura a modifiche e discussioni e segnalare chiaramente quando si giunge a un “punto di svolta”, ovvero quando le nostre convinzioni riguardo a un certo argomento sono cambiate e quando, invece, quando non siamo più disponibili a discutere oltre un determinato punto e vogliamo andare oltre. Questo eviterà che le persone si convincano che tutto può essere rimesso in discussione, o, viceversa, che la nostra posizione appaia immutabile.
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