SEGRETA > Sapevi che giocare ai videogame NON è tempo perso?

In un TEDx, Cara Lane, trainer, motivational speaker e communication coach, ci presenta una prospettiva sui videogame originale e diversa dal solito. La maggior parte dei genitori, insegnanti o tutor concorderà col dire che la loro opinione sui videogiochi non è affatto positiva. Le frasi più gettonate sono: “stai sprecando la tua vita” o “finirai per bruciarti tutti i neuroni”. Ebbene, è giunto il momento di rivalutare l’utilità dei videogame nell’educazione dei nostri figli. 

Cara Lane, come tante altre madri, un giorno si è ritrovata a fare irruzione in camera dei figli per convincerli a venire a tavola. Nel suo TED Talk, la Lane ci racconta che quel giorno, invece di far loro la ramanzina ha optato per un approccio più curioso, chiedendogli cosa ci vedessero di così importante nei videogame. Ed è così che ha scoperto un nuovo mondo, di cui fanno parte 2.5 miliardi di persone secondo l’Entertainment Software Association. Circa un terzo della popolazione mondiale è infatti definibile “gamer” (qualcuno che gioca ai videogame). Si tratta di un business molto serio che vale quasi il doppio di Hollywood. Ma quali sono i motivi di tale successo?

Immagina di leggere un buon libro, vedere un bel film o un evento sportivo, e poter partecipare alla situazione, competere e interagire con essa. A questo è paragonabile l’esperienza dei videogiochi d’oggi.
Ma ancor di più, giocare ai videogame è un’esperienza di intrattenimento connessa, interattiva e multigiocatore. Secondo Lane, ecco perché dovremmo cambiare i preconcetti che abbiamo sui videogiochi:

  1. Possono insegnarci qualcosa. Sono pieni di competizione, problem solving, puzzles, logica e strategia, tutte qualità positive! È inoltre un concentrato di cultura, storia, musica, arte, dialogo, scelte morali, cose che è bene insegnare ai propri figli.
  1. Sono sport, anche se elettronici. E-sport. I videogame presentano competizioni, livelli, sfide, classifiche, tanto da essere classificati come e-sports. Diversi college e università sono disposti a garantire borse di studio per gamer, convalidando sempre più l’idea che videogiocare possa essere considerato un’attività sportiva. Dopotutto richiedere esercizio, impegno e dedizione, con tanto di competizioni professionistiche e somme di denaro per i vincitori.
  1. Permettono di unire, conoscere, creare legami. Molti dei videogame oggi presentano un’esperienza online multigiocatore sincronizzata, in cui i partecipanti interagiscono attivamente tra di loro mentre giocano. Questo permette ai gamer di fare conoscenze, stringere nuove amicizie, e rapportarsi con altre persone da tutto il mondo.

Una delle cose più sorprendenti dei videogiochi è proprio questa, l’essere in grado di unire diverse parti del mondo, con la loro lingua comune e le loro dinamiche di squadra.

È però anche vero che ci sono tante questioni da tenere sotto controllo nell’interazione online, ed è proprio per questo che è importante per un genitore essere coinvolto nella vita di un figlio/a gamer. Il consiglio è di avere un dialogo aperto sul comportamento da tenere online e su quale sia il giusto equilibrio.

Un suggerimento su come essere maggiormente partecipi? Lane consiglia di iniziare con tre semplici domande per un primo contatto:

  • A quali videogame giochi?  
  • Perché ti piace questo tipo di gioco in particolare?
  • Posso assistere a una partita di tanto in tanto?

Leggi l’intero discorso di Cara Lane su www.ideas.ted.com