L’intelligenza artificiale creerà più posti di lavoro di quanti ne sostituirà, ma, per avere una carriera significativa e soddisfacente, sarà necessario imparare a conoscere queste nuove tecnologie e coltivare quelle abilità che le macchine non saranno mai in grado di sostituire. Secondo Harvard Business Review, ci sono tre talenti chiave su cui concentrarsi:

1.Curiosità

L’IA rischia di farci diventare noiosǝ: automatizza le nostre decisioni, influenza la nostra attenzione, ci rende più prevedibili e meno creativǝ. Anche in ambiti come la letteratura o il marketing, l’IA sta compiendo passi da gigante, basti pensare a quello che è in grado di fare ChatGPT. Non permettiamo a tutto questo di limitarci, ma lasciamoci ispirare e alimentiamo la nostra curiosità:

  • esploriamo le nuove tecnologie: facciamo una lista di attività su cui vorremmo aiuto, in particolare questioni ripetitive e noiose, e capiamo come l’IA può svolgerle al posto nostro; ci renderemo presto conto che in molti casi l’IA utilizza strategie innovative per risolvere i nostri problemi quotidiani e può esserci d’ispirazione. Delegando all’IA le attività meno significative per noi, inoltre, avremo più tempo per dedicarci a tutto il resto.
  • Non facciamoci risucchiare: per evitare che l’IA prenda il controllo della nostra vita, allontaniamoci consapevolmente da essa in alcuni momenti, per esempio partecipando a un evento di networking in presenza.

2. Umiltà

Più dati riceve, più l’IA diventa accurata e abile nell’assecondare i nostri desideri e le nostre preferenze, mostrandoci solo quello che vogliamo vedere; questo, a lungo andare, può portarci all’immobilismo e renderci troppo sicurǝ di noi stessǝ. Per evitare questa deriva, è necessario sviluppare l’umiltà e l’autoconsapevolezza:

  • conosciamo noi stessǝ: chiediamoci cosa ci viene naturale, cosa ci ispira e cosa ci ostacola, analizziamo il divario tra quello che siamo, quello che vorremmo essere e il modo in cui ci vedono le altre persone. 
  • Chiediamo feedback: inviamo una mail a chi lavora con noi chiedendo: cosa dovrei iniziare a fare? Cosa dovrei smettere di fare? Cosa dovrei continuare a fare? Chiariamo che stiamo cercando risposte sincere per migliorare il nostro modo di lavorare e di rapportarci con loro.

3.Intelligenza emotiva

Uno dei talenti umani che l’IA non potrà mai imitare è la capacità di costruire connessioni, praticare empatia e comunicare in modo efficace: in altre parole, la nostra intelligenza emotiva. Per coltivarla:

  • concentriamoci sul prossimo: ricordiamo che per crescere dobbiamo collaborare con altre persone. Prima di condividere un’opinione o intraprendere un’iniziativa, chiediamoci se stiamo lavorando a servizio del team o solo di noi stessǝ; inizialmente dovremo ripeterci spesso questa domanda, ma con il tempo ci verrà naturale.
  • Impariamo a gestire i conflitti: nessuno vuole lavorare con persone antipatiche, maleducate e inaffidabili, e l’IA rende sempre più semplice evitare di farlo. Dobbiamo imparare a essere collaborativǝ, a gestire i conflitti in modo efficace e a evitare le discussioni inutili. Prestiamo particolare attenzione alle situazioni in cui la nostra comunicazione è mediata dalla tecnologia: in questi casi è più difficile trasmettere i nostri sentimenti e le nostre intenzioni ed è più alto il rischio di essere fraintesǝ.

Leggi l’articolo di Tomas Chamorro-Premuzic e Reece Akhtar su hbr.org