SEGRETA > Volodymyr Zelensky: analisi di una leadership

Quando gli Stati Uniti si sono offerti di evacuare in sicurezza il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, lui ha detto: “Ho bisogno di munizioni, non di un passaggio”. 

La dottoressa Amy Edmondson, docente alla Harvard Business School e numero uno di Thinkers50, lo ha definito schietto, potente con le parole e senza riserve nell’affermare la verità. Ha detto inoltre di non aver mai visto nulla del genere, eppure c’è un filo comune che lega il leader ucraino e altri che hanno fatto la storia prima di lui, come il reverendo Martin Luther King, Mahatma Gandhi o l’attuale primo ministro neozelandese, Jacinda Arden. Loro e molti altri leader hanno ispirato persone e generazioni con le loro parole e le loro azioni. Cos’è, però, che li contraddistingue e che li rende degni di essere chiamati leader? Cosa c’è di unico nel loro stile di leadership?

Innanzitutto, una buona dose di coraggio. Questi leader hanno affrontato o stanno affrontando una lotta di cui la maggior parte delle persone si lamenta ma che non è disposta ad affrontare. Loro, invece, stanno in prima linea a combattere assieme alla propria gente, sfidando tutti e tutto, anche a costo di sacrificare sé stessi. Proprio come ha fatto Zelenskyy che, invece di fuggire e mettersi in salvo, ha deciso di restare e combattere al fianco del suo popolo. 

I leader che ammiriamo e che riescono a conquistare maggiormente il pubblico sono inoltre  autentici. Nonostante i pericoli e l’impatto che le loro gesta potrebbero avere, non si nascondono, bensì parlano apertamente dei loro errori e preoccupazioni e sono onesti con chi li segue

Infine, la forza del presidente ucraino, emerso come un capo carismatico e distintosi per il suo stile di gestione, risiede anche nella semplicità delle sue parole. Semplici eppure così potenti, i discorsi di Zelenskyy sono chiari, diretti ed autorevoli eppure emotivi allo stesso tempo. Pensiamo anche solo alla frase pronunciata da lui e riportata all’inizio dell’articolo. Poche parole ma dal forte impatto. O pensiamo alle frasi più famose pronunciate da grandi uomini e donne, ad esempio: 

Non chiedere cosa può fare il tuo paese per te. Chiedi cosa puoi fare tu per il tuo paese. (John F. Kennedy)
In politica, se vuoi che si dica qualcosa, chiedi a un uomo. Se vuoi fare qualcosa, chiedi a una donna. (Margaret Thatcher)
La felicità non è qualcosa di già pronto. Viene dalle tue stesse azioni. (Dalai Lama)

Esse, in realtà, sono abbastanza semplici, non troppo strutturate e alcune di loro sono state addirittura concepite sul momento, eppure hanno lasciato un’impronta che neanche lo scorrere del tempo è riuscito a sbiadire, anzi, forse, sono più attuali che mai e sempre pronunciabili. 

Infine, ma non meno importante, le persone devono essere in grado di riconoscersi nel suo leader, devono sentirlo vicino a loro. Esso dev’essere riconoscibile affinché le persone si sentano visti e ascoltati. Prendiamo il caso di Jacinda Arden. Il Primo Ministro neozelandese stava tenendo un discorso in live streaming da casa, durante il Covid, quando è stata interrotta da sua figlia. Quella che inizialmente poteva diventare una figuraccia, ha permesso in realtà ai genitori collegati di rivedersi nella donna e di sentirla più vicina a loro. Dal canto suo, Arden ha gestito bene la situazione non nascondendola, bensì accogliendola.

In tempi complessi come quello in cui stiamo vivendo, la frase “segui i leader” prende spessore e può davvero suggerire chi sia la persona dietro cui porsi per intraprendere la strada giusta.

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