Il nostro corpo reagisce allo stress in diversi modi.
La frequenza cardiaca e la pressione sanguigna accelerano, i muscoli si irrigidiscono, la digestione rallenta e la respirazione diventa rapida. Tutto questo accade perché il cervello ha registrato la presenza di una sorta di minaccia. Che sia fisica o psicologica, questa minaccia innesca un rivolo di adrenalina, noradrenalina e altri ormoni legati allo stress. 

Niente di tutto questo è un problema se avviene con moderazione. Ma se lo stress è troppo forte o troppo persistente, occorre correre ai ripari. Poiché i ricercatori hanno studiato i numerosi rischi associati allo stress cronico, hanno anche identificato metodi utili per alleviare o mitigare lo stress. Le pratiche di lunga vita orientali, come la meditazione, lo yoga e il tai chi – così come le versioni occidentalizzate di queste attività, come la mindfulness e il rilassamento muscolare progressivo – producono potenti benefici anti-stress. Sebbene ognuna di queste pratiche sia unica, c’è una caratteristica che le lega tutte insieme: il respiro.

In un articolo del 2018 su Frontiers in Human Neuroscience, ricercatori tedeschi e olandesi hanno esplorato il ruolo della “disciplina respiratoria” – fondamentalmente, una respirazione lenta e bilanciata – nella gestione dello stress. In quel documento hanno dimostrato come la respirazione calma e controllata spenga rapidamente lo stress stimolando il nervo vago.

Il nervo vago, che gli esperti hanno soprannominato il “grande protettore errante” del corpo, è in realtà una lunga e ramificata rete di nervi che si estende dal cervello fino al corpo, dove comunica con molti dei nostri organi e sistemi. Mentre lo stress e la relativa risposta di lotta o fuga attivano il sistema nervoso simpatico, il nervo vago attiva il sistema nervoso parasimpatico, che smorza la tensione dovuta alla sensazione di allerta descritta prima e tutti i suoi effetti problematici, inclusa l’infiammazione. I medici conoscono il potere del nervo vago: ad esempio, la stimolazione del nervo vago è attualmente utilizzata per trattare una serie di malattie come l’epilessia e la depressione, i disturbi legati all’infiammazione del cervello e del corpo, le malattie polmonari e l’artrite reumatoide, l’Alzheimer e il diabete. 

Può sembrare inverosimile che qualcosa di così semplice (e gratuito) come la respirazione bilanciata possa allo stesso modo stimolare il nervo vago e produrre benefici medici. Ma sempre di più, le prove supportano questa teoria.

Nel loro articolo su Frontiers, i ricercatori ci mostrano come molti esercizi di respirazione possano essere utili, ma considerando i dati scientifici fin qui raccolti, dicono che la respirazione lenta e calma – qualcosa dell’ordine di sei respiri completi al minuto, con un’enfasi sulle espirazioni lunghe e complete – sembra essere la più efficace.

La capacità del respiro di renderci migliori è un fatto così chiaramente evidente che tutti tendiamo a ignorarlo. Ma più apprendiamo sul respiro e sulla sua associazione con il nervo vago, più sembra un antidoto a molti dei nostri problemi di salute più urgenti.

Leggi l’articolo completo di Markham Heid su www.elemental.medium.com